Verissimo è che dobbiamo ridurre le nostre emissioni di CO2, ma
se facessimo di più? Se la riassorbissimo, assieme ad altri inquinanti, in
cambio di O2?
Noi del ISTITUTO AGRARIO SARTOR lo facciamo, grazie ad una bellissima
pianta, la Paulownia!
La Paulownia compare in Europa agli inizi del 1800, è conosciuta anche come
“Albero dell’uccello Phoenix” perché si rigenera tranquillamente dopo il taglio
alla radice.
Se è coltivata in condizioni corrette può superare un,altezza di 20 metri
in 3 anni (la più veloce crescita del mondo), è ottima per produrre legname e i
suoi fiori sono molto grandi, gradevoli e profumati.
E’ conosciuta nell’industria del legno e del mobile come “l’alluminio di legno”.
Questo è il 30% più leggero di qualsiasi altro tipo di legno paragonabile, di
essenza dura. Resistente alla torsione (cresce dritto), alla contrazione (non
si spacca), alla deformazione e resiste a temperature da -30 a + 50°C.
E’ un legno pregiato ed utilizzato per interni di yacht, finiture di alto pregio
utilizzato addirittura per gli interni delle Rolls Royce.
l'impianto di Paulownia nella nostra azienda |
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particolare di alcune piante ben sviluppate |
particolare di una bella siepe di platano nella nostra azienda. Anche questa specie consente di assorbire notevoli quantità di CO2 |
Il Clone Paulownia è coltivato anche come una fonte di bio-combustibile, un
passo importante per risolvere la crisi energetica attuale.
Si può raccogliere ogni 3 anni, senza ripiantarla, grazie alla emissione di
nuovi germogli basali. Le sue foglie hanno una crescita velocissima ed una
capacità enorme di assorbimento del biossido di carbonio e di trattenere le polveri
sottili grazie alle loro grandi foglie.
La WELL FORESTRY WORLDWIDE – CARBON EMISSIONS ha riconosciuto il Clone
Paulownia come miglior assorbitore di anidride carbonica, restituendo ossigeno
nell’atmosfera, dichiarandola pianta per il futuro dell’umanità, grazie alle
sue proprietà di sviluppo e rigenerazione.
Ogni ettaro di piante (circa 600) assorbe in un anno 1200 t di biossido di
carbonio (pari alle emissioni rilasciate da un’ auto in 100.000 km percorsi).
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