mercoledì 24 aprile 2013

ASSORBIAMO CO2 CON LE PIANTE, NOI LO FACCIAMO A SCUOLA!!!


Verissimo è che dobbiamo ridurre le nostre emissioni di CO2, ma se facessimo di più? Se la riassorbissimo, assieme ad altri inquinanti, in cambio di O2?

Noi del ISTITUTO AGRARIO SARTOR lo facciamo, grazie ad una bellissima pianta, la Paulownia!

La Paulownia compare in Europa agli inizi del 1800, è conosciuta anche come “Albero dell’uccello Phoenix” perché si rigenera tranquillamente dopo il taglio alla radice.
Se è coltivata in condizioni corrette può superare un,altezza di 20 metri in 3 anni (la più veloce crescita del mondo), è ottima per produrre legname e i suoi fiori sono molto grandi, gradevoli e profumati.
E’ conosciuta nell’industria del legno e del mobile come “l’alluminio di legno”. Questo è il 30% più leggero di qualsiasi altro tipo di legno paragonabile, di essenza dura. Resistente alla torsione (cresce dritto), alla contrazione (non si spacca), alla deformazione e resiste a temperature da  -30 a + 50°C.
E’ un legno pregiato ed utilizzato per interni di yacht, finiture di alto pregio utilizzato addirittura per gli interni delle Rolls Royce.

l'impianto di Paulownia nella nostra azienda

l'impianto di Paulownia nella nostra azienda (...a volte piantiamo anche alcuni nostri compagni.. e certi crescono !?!?!?!)

particolare di alcune piante ben sviluppate 
particolare di una bella siepe di platano nella nostra azienda.
 Anche questa specie consente di assorbire notevoli quantità di CO2


Il Clone Paulownia è coltivato anche come una fonte di bio-combustibile, un passo importante per risolvere la crisi energetica attuale.
Si può raccogliere ogni 3 anni, senza ripiantarla, grazie alla emissione di nuovi germogli basali. Le sue foglie hanno una crescita velocissima ed una capacità enorme di assorbimento del biossido di carbonio e di trattenere le polveri sottili grazie alle loro grandi foglie.

La WELL FORESTRY WORLDWIDE – CARBON EMISSIONS ha riconosciuto il Clone Paulownia come miglior assorbitore di anidride carbonica, restituendo ossigeno nell’atmosfera, dichiarandola pianta per il futuro dell’umanità, grazie alle sue proprietà di sviluppo e rigenerazione.
Ogni ettaro di piante (circa 600) assorbe in un anno 1200 t di biossido di carbonio (pari alle emissioni rilasciate da un’ auto in 100.000 km percorsi).

Nessun commento:

Posta un commento